Stagionali atipici

read story

Nella provincia di Parma, terra dell’industria alimentare, in uno degli stabilimenti per la lavorazione e la trasformazione del pomodoro più grandi d’Europa, ogni anno centinaia di lavoratori stagionali sono impegnati nella campagna del pomodoro. Alcuni di loro, finita l’estate,tornano a casa dalle loro famiglie, altri, invece, si sono trasferiti qui stabilmente.

E’ la storia di Ndiogu Wade, senegalese, tra i primi ad aver cominciato il lavoro stagionale nello stabilimento, quasi vent’anni fa. Le buone retribuzioni dei mesi estivi gli hanno permesso di sostenere la propria famiglia ed, ogni anno, di tornare in Senegal per 3-4 mesi. Solo recentemente i figli e la moglie l’hanno raggiunto stabilmente qui in Italia, ma lui non ha comunque perso l’abitudine di “svernare” al caldo del sole africano.

La crisi economica degli ultimi anni ha messo a rischio anche questa importante produzione riducendo il numero degli operai, cosiddetti “a chiamata” e ridotto la durata del periodo di “campagna” ai soli mesi estivi, mentre in periodi buoni, si lavorava anche tutto l’autunno.