L’ultimo Congresso del Partito Comunista sancisce alcune storiche riforme economiche, pur sostenendo, che solo il socialismo può vincere le difficoltà e così tante piccole attività, un tempo, solo statali o illegali, crescono rapidamente. I «cuentapropistas», i lavoratori in proprio, sono un universo vario di falegnami, barbieri, calzolai e qualsiasi altra cosa si possa riciclare; basta chiedere l’autorizzazione e pagare una somma commisurata alle vendite. Per Julio, ottantenne, non è ancora troppo tardi per abbandonare il suo lavoro di calzolaio e fiero mostra la nuova tessera da «cuentapropistas».Nessuno di loro ha capitale da investire, e si arrangia come può; accanto ai nuovi lavoratori autonomi restano gli esercizi commerciali e le attività statali. Non per tutti i Cubani è facile improvvisarsi imprenditori di se stessi.
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